Passeggiata a Volterra

Accade spesso che nel fine settimana io “girelli” per permettere alla mia creatività di trovar linfa.

Oramai credo di essere un pò “nomade” causa continue mie trasferte che aiutano ad alimentare il mio impulso animico che cresce insieme alla mia curiosità.

Quest'ultima consente di far crescere la fiamma che vive nella mia anima.

Verso fine marzo mi recai a Milano, per il MIA photoFair; sono circa cinque anni che lo frequento sicuramente per approfondire le mie peculiarità visive e particolarmente perchè nutro sempre più interesse per la fotografia, di cui io stessa faccio uso per potere narrare storie attraverso immagini.

Ebbene al MIA di quest'anno, durante un momento di flessione, si potrebbe meglio denominare, stanchezza, iniziai a chiacchierare con Laura, una signora dai capelli riccioli di tonalità grigia che era lì anche per il figlio che vive a Milano.

Laura mostrò grandi capacità di ascolto perchè le parlai tanto, pur vedendola per la prima volta, come spesso, mi accade fare.

Ascoltò molti dei miei racconti che andavano dalla scuola alle mie altre attività, come scrivere di fotografia o miei progetti che accrescono il percorso di creare video, iniziato nel 2010.

Fu un incontro casuale, anche se io, non credo al caso, ma a Laura fu caro scambiarci i numeri telefonici e mantenere contatto, dando per scontato che i contatti si mantengono in due.

Così, ieri, abbiamo, dopo circa due mesi, deciso di reincontrarci, a Volterra, perchè scoprimmo che entrambe abitiamo in Toscana anche se io a Viareggio.

Questa domenica il 27 del mese di maggio l'ho raggiunta nella cittadina di Volterra dove vive, famosa località etrusca che non visitavo da molto, vi feci Esami di Stato, come Commissario di Storia dell'arte, nel 1990.

In quegli anni, durante gli orali fui felice di potere assistere ad una interessante Rassegna di Teatro d'avangurdia,che si tiene nella cittadina, in estate; anche il teatro costituisce parte dei miei variegati amori.

Giunta a destinazione, trascorrendo già momenti felici, nel viaggio Viareggio-Volterra, nel godere il paesaggio di colline verdi inanellarsi, Laura, mi conduce in negozi di artigianato, alabastro, oreficeria, vetri e, uno studio d'artista dello scultore. Ennio Furiesi.

L'alabastro lo adoro perchè permette una particolare penetrazione alla luce, come si può apprezzare nel Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna.

E lampade in alabastro hanno catturato la mia attenzione; del resto l'Istituto d'arte per il quale, nel 1990 ero in Commissione, mi permise di osservare progettazioni di lampade d'alabastro meravigliose di fattura degli allievi esaminati.

Cosa dire poi delle botteghe orafe che, ovviamente, hanno cari gli stilemi etruschi, vista l'origine di Volterra, che espongono manufatti eseguiti con grande abilità di cesello.

Ed ancora vetro, materiale di cui la mia curiosità è ghiotta, considerate le mie pendenze veneziane e muranesi; ci siamo introdotte in un negozio che offriva al turista e, non solo, vasi, coppe, centri tavola dai colori variegati che con l'uso di sottili lamine in oro coniugate al colore davano il meglio di sé nelle iridescenze.

Durante il passeggio un abbraccio di cuore tra Laura ed un signore piccolino, dagli occhi vivissimi del colore del cielo, simili a quelli di mio nonno. Lo scultore, Ennio Furiesi amico di Laura, ci conduce nel suo studio per mostrarmi i suoi lavori.

La terracotta, il materiale da lui privilegiato, una terracotta graffiata perchè non liscia, ma materia scabra, dove lo scabro racconta del dolore interno a quell'uomo. Non solo le forme, per quanto di tipo naturalistico quanto i segni incisi sulla terracotta dicono di un linguaggio muto, eppur efficace.

Ecco una domenica qualunque trasformarsi in luogo di incontro, e di

approfondimento di idee culturali e artistiche che, come dicevo all'inizio, stimolano e accrescono il mio background e, non solo in quanto gratificano il mio spirito con incontri umani.

Caterina De Fusco