Relazione della Partecipazione al Convegno GISCEL

(Università degli Studi-Fisciano-SA)

Orale-scritto-verbale e non verbale: La multimodalità nell’ora di lezione

Comunicazione a scuola integrazione fra le diverse abilità amplificata:

-spiegazione dell’insegnante

-presa di appunti

-verifiche-rielaborazione orale scritta e multimediale

Ogni modalità richiede usi linguistici particolarmente diversi

le modalità sono connesse a usi diafasici, diatrici e diatopici diversi

Costruzione di competenze multimodale

La lingua deve essere adeguata non va bene “scrivere come si parla” né “parlare come un libro stampato”

Per costruire una competenza multimodale si può far uso:

- di immagini e filmati specie per una educazione linguistica (sia nella lingua italiana che nelle lingue straniere)

-uso di immagini e filmati nella mediazione linguistica e culturale(Materie come Storia, Storia dell’Arte, Scienze, Filosofia)

Il Convegno si è mosso tra relazione di docenti di scuola e università che motivano le loro esperienze vissute praticamente in classe suggerendo possibilità nuove e diversificate.

Erano presenti docenti che lavorano a Varsavia, Londra, Amsterdam, oltre che della Sardegna, della Campania, del Lazio e di Ca’ Foscari di Venezia.

Note di rilievo sono state testimoniate per la Scuola Primaria dove è molto più naturale lavorare in “equipe” costruendo insieme un percorso di crescita, cosa che manca totalmente alla Scuola Secondari Superiore di II Grado.

Docenti universitari della Facoltà di Siena hanno fatto presente che avrebbero voluto elargire la loro esperienza non solo alla Primaria ma anche alla Secondaria di I e II Grado ma hanno trovato porte chiuse circa la loro richiesta.

La Relazione di Siena ha introdotto la Regione Toscana nell’Ambito GISCEL solo quest’anno, mentre c’è una presenza fissa della Regione Campania, Sicilia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Sardegna.

Quest’anno è stata introdotta anche la Regione Marche.

Ciò che ho rilevato è un’indagine profonda sull’importanza del modale corpo e modale verbale, in quanto la comunicazione agli studenti passa fortemente anche attraverso l’espressione del volto, dei gesti, oltre alla rilevanza del timbro di voce.

La Facoltà di Cà Foscari di Venezia ha sottolineato tale rilevanza facendo una relazione sui sordomuti.

E chiaro che il labiale ed il gesto sono l’elemento comunicativo per un certo tipo di allievo, ma non solo perché sottile è stata l’indagine di supporto e di “feeling” che deve crearsi tra docente e discente assai rilevante al progresso educativo e comportamentale dell’allievo.

Tutto il Convegno si muoveva su questo “sottile” ma efficace motivo di indagare le caratteristiche del gruppo classe per muovere passi nell’ambito della comunicazione e poter elaborare strategie, che talora si agganciavano maggiormente all’uso del segno gestuale tal’altra all’ uso di filmati, immagini per poter elaborare tali mezzi e consentire al discente di costruire e potenziare il proprio linguaggio espressivo, verbale e non.

Si è fatta anche un analisi di confronto tra libri di testo degli anni 60-70 e libri attuali dove si è dichiarato che i libri attuali sono molto più confusionari e apparentemente semplificati perché fanno schemi ma l’impaginazione e la visualizzazione non aiutano l’allievo alla chiarezza dei contenuti.

Si è discusso molto sull’importanza della chiarezza nella descrizione e nell’elargizione dei contenuti.

Semplificazione, schemi, uso di immagini efficacia del gesto e della timbrica di voce.

Ma quello che veramente mi ha convinta è l’uso di strategie condivise ed eleborate insieme, cosa che nei nostri Consigli di Classe del Superiore manca completamente.

L’unità, la solidarietà respirata ha poi trovata un’esplicazione, nel secondo Convegno diVenezia, allorquando la conclusione

è avvenuta all’insegna di un coro di voci bianche, guidato ovvio, da una maestra di coro che ha unificato l’uso della voce con la gestualità di segni esaltata dall’uso di guanti bianchi.

Cantavano si ma usando anche il linguaggio (bianco) del gesto dei sordomuti. Una vera commozione.